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Bassa parmense
Opere d’arte di grande interesse per il turista che intende visitare i luoghi verdiani
(itinerari a cura di Michele Moretti)

 

Roncole Verdi

Chiesa di San Michele Arcangelo
Dirimpetto alla casa natale di Giuseppe Verdi vi è la chiesa di San Michele Arcangelo. L’antica chiesa consacrata nel 1094 venne rimaneggiata nel 1518 per il rifacimento dell’abside e nel 1610 venne rifatta la facciata e il campanile. L’interno a prima vista piuttosto basso, semplice, spoglio e disadorno presenta al turista attento opere di particolare interesse artistico e di alto valore storico.
Varcato l’ingresso subito a destra si trova il fonte battesimale in cui Verdi venne battezzato nel 1813. Nelle cappelle successive del lato destro una serie di affreschi di scuola parmense del primo ventennio del 1500 raffiguranti: l’Adorazione dei Magi, Deposizione dalla Croce, Madonna con il Bambino ed i santi Francesco e Antonio. Di grande impatto visivo gli affreschi della cappella in fondo alla navata destra rappresentante la Madonna col Bambino fra i santi Donnino, Rocco, Sebastiano e Michele molto vicini alla maniera di Alessandro Araldi.
Sulla sinistra del presbiterio spicca il primo organo suonato da Giuseppe Verdi. Si tratta di uno strumento costruito nel 1797 dall’organaro Ferdinando Bossi di Bergamo munito di 736 canne. Il prezioso strumento, recentemente restaurato, è oggi perfettamente funzionante. Al di sotto dell’organo, attraversando una porticina, si giunge in una saletta che conserva numerosi cimeli, lettere, fotografie nonché un pianoforte appartenuti al maestro Verdi. Ma la tela di più alta qualità si trova in controfacciata ed è un dipinto di Pietro Balestra realizzato nel 1757 e rappresentante l’Immacolata fa i santi Sebastiano, Rocco, Antonio da Padova e Margherita da Cortona. Oltre all’altissimo livello di esecuzione dell’opera, spicca al centro l’immagine della chiesa di San Michele com’era alla metà del 1700 quando ancora conservava il campanile cuspidato. Uscendo dalla chiesa si invita il turista ad entrare nell’attiguo cimitero per vedere la tomba di Giovannino Guareschi (la prima sepoltura a sinistra entrando) morto nel 1968.

Madonna dei Prati
A soli due chilometri in direzione nord di Roncole Verdi si trova la frazione di Madonna dei Prati; proprio al centro del paese, un po’ defilato ed esternamente anonimo sorge un piccolo gioiello il Santuario. Il monumento religioso fu costruito come chiesa a pianta centrale tra il 1590 ed il 1696 dall’architetto Don Francesco Calligari. Il progetto rimase però incompiuto all’esterno con la facciata ed il portico non terminati unitamente alla cupola, nell’interno, mai realizzata.
La chiesa è sicuramente degna di essere visitata soprattutto perché conserva due straordinarie cornici barocche, veri capolavori di intaglio. La prima si trova nella cappella di sinistra e custodisce il dipinto con Dio Padre e la Sacra Famiglia; opera del veronese Pasquale Ottino. Ma la più spettacolare è la cornice dell’abside (che incornicia il quadro della Madonna con il Bambino) eseguita molto probabilmente dal piacentino Giovanni Setti (immagine a sinistra).

 

Busseto

Il paese, celebre per aver dato i natali a Giuseppe Verdi, oltre al consueto itinerario verdiano comprendente il teatro Verdi nel castello, il salone Barezzi, il palazzo Orlandi e la villa Pallavicino (temporaneamente chiusa) presenta due chiese di straordinario interesse artistico spesso ignorate dal turista frettoloso:

Chiesa Collegiata di San Bartolomeo
Situata al centro del paese, di fronte al castello e al monumento a Verdi, fu ricostruita fra il 1437 ed il 1450 con una facciata in stile gotico internazionale, quasi identica a quella della chiesa dei santi Gervaso e Protaso a Zibello con importanti decorazioni in terracotta realizzate nella fornace di Polesine da Jacopo de Stavolis. L’interno della chiesa venne rifatto nel 1753-54 con preziosi stucchi rococò vicino ai modi di Fortunato Rusca e Carlo Bossi.
Tra le tantissime opere d’arte presenti all’interno, vale la pena vedere i notevoli affreschi della quarta cappella a sinistra raffiguranti i Padri e Dottori della chiesa eseguiti da Michelangelo Anselmi nel 1538-39. L’Anselmi, artista senese, giunse a Parma nel 1516 portando la maniera del Sodoma e del Beccafumi in celebri pale eseguite per il duomo e per San Giovanni Evangelista.
Gli affreschi della Collegiata di Busseto, eseguiti dall’Anselmi, furono lodati già nel 1784 dal celebre storico padre Ireneo TrinitàAffò che scrisse: “I Dottori della chiesa rappresentati gigantescamente a fresco tanto belli ed eccellenti che non si può dire di più”.
Di fronte alla cappella affrescata dall’Anselmi vi sono custoditi i quindici misteri del rosario, opera sublime di Vincenzo Campi inserite in una cornice ottocentesca. Il Campi adotta un’illuminazione particolare a luce radente proveniente dall’alto creando così straordinari contrasti chiaroscurali. Dalla navata destra si accede, attraverso una porta, all’Oratorio della Santissima Trinità, parte integrante della chiesa Collegiata. Qui come pala d’altare spicca un grande capolavoro del manierismo ossia la Trinità con le Sante Lucia ed Apollonia eseguito nel 1579 da Vincenzo Campi (immagine a destra). Si tratta di un’opera somma e imprescindibile del periodo controriformistico molto simile per soluzioni luministiche a certe opere del bresciano Savoldo.

Chiesa di Santa Maria degli Angeli
La chiesa francescana sorge quasi di fronte alla splendida villa Pallavicino. L’edificio religioso di stile gotico fu costruito nel 1470-74. All’interno vi si conservano due grandi capolavori misconosciuti che da soli meritano il viaggio a Busseto. Al termine della navata sinistra vi è il superbo Compianto su Cristo morto in terracotta di Guido Mazzoni eseguito verso il 1480; l’opera dopo un recente restauro ha riacquistato quasi completamente la policromia originale.
In una zona povera di marmi come l’Emilia Romagna si sopperiva con la terracotta; il prototipo dei “Compianti” è certamente quello celeberrimo di Nicolò Dell’Arca nella chiesa di Santa Maria della Vita a Bologna cui seguirono pochi decenni più tardi le opere appunto del Mazzoni che lavora principalmente a Modena e a Ferrara. Il Compianto di Busseto (immagine a destra) è straordinario per la resa degli stati d’animo dei protagonisti, angosciati per la morte del Cristo. Nella navata destra della chiesa è invece conservato un prezioso frammento d’affresco rappresentante Cristo caduto sotto la Croce e la Veronica, eseguito da Nicolò Dell’Abate verso il 1543.
Il modenese Nicolò Dell’Abate fu epigono e seguace del Parmigianino; egli ha eseguito contemporaneamente in terra parmigiana l’importante ciclo di affreschi delle Fatiche di Ercole della rocca di Soragna e negli stessi mesi questo affresco bussetano.
In Pinacoteca Nazionale a Bologna è conservato un ciclo di affreschi strappati rappresentanti le storie dell’Orlando Furioso in cui alcuni personaggi sono molto simili stilisticamente a quelli del frammento dell’affresco in Santa Maria degli Angeli.